Curriculum
Artist
Artist
Curriculum
|
Note biografiche :
Betto Lucio nato a S. Giorgio delle Pertiche (Padova) il 07/02/1955 dove vive e lavora. “Pittore veneto di pianura” autodidatta ed intuitivo, ottimista e onnivoro affronta con la stessa determinazione i più svariati filoni del figurativo, spogliandoli e rivestendoli con colori e forme ogni volta diversi. Senza timori reverenziali, in questo suo procedere, accumula con esiti felici una ricchezza di contenuti ed una abilità veramente notevoli. Supportato da una formazione classica e lunga gavetta, muove da un figurativo riconoscibile che diviene pretesto per divagazioni coloristiche ed inesauste sperimentazioni tecniche, nella ricerca di una graduale separazione dalla realtà e dalla materia. Costante è la ricerca di equilibri nuovi tra forma e colori che diventano instabili e “nervosi” proprio nel trapasso da una fase all’altra. L’effetto bozzettistico di alcuni lavori (pittura alla prima) ne rivela l’abilità raggiunta e la freschezza. Nei lavori più ragionati e complessi si nota la perenne ricerca dell’armonia e dell’equilibrio, il tutto avvolto da una pizzico di ironica e stupita meraviglia che ci da l’immagine dell’uomo. Betto è un pittore figurativo, immerso in un impegno continuo, teso ad affinare uno stile e un modo di raccontare funzionali al suo carattere. Lo sforzo che compie non si palesa nonostante la mole dei dipinti che esegue, perché tutto sembra frutto di naturalezza e spontaneità. Egli ama entrare in gioco nella vita che lo circonda ritraendo tutto, e il possibile, perché nulla gli è estraneo. Il fatto che si definisca, ”pittore veneto di pianura, ottimista e onnivoro” lo inquadra come artista e lo identifica caratterialmente come uomo. Come artista, racconta gli uomini, le cose e gli ambienti della sua terra, con tocco sicuro, prendendo spunto dalla realtà per metabolizzarla e rigettarla con compulsivi conati, ricchi di colore, e d’ironia; come uomo partecipa all’azione, vi si introduce, talvolta la manomette arricchendola di significati perché la rappresentazione sia traguardo o paletto di confronto del percorso finora compiuto Non c’è malinconia nelle sue opere, ne stridore, ne contrasto, ma bonomia e positiva visione della vita nella consapevolezza della propria vis pittorica Ritrae con partecipazione le persone, che ritiene metro del mondo circostante, colte nell’essenza dell’atto o immerse in una realtà che sfugge alle stesse, ma non al suo occhio. La creazione “in fieri”, operazione dolorosa, cede subito lo spazio ad un sentimento di fluida rilassatezza , dove la mano segue docile, la regia di un abbandono estetico, che gli fa trascendere la verità, per la verosimiglianza. Nelle sue opere ci colpisce la costruzione sapiente dei volumi ed i continui rimandi coloristici, per cui tutto si fonde in un amalgama dosato ed equilibrato. All’improvviso, però, un tocco, un guizzo, un segno, perché lo sguardo non si compiaccia di sé stesso ma continui a cercare oltre l’apparente. |