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    ALESSANDRA LA CHIOMA   25 3630 ALBUM   ALL ALBUM   SUGGEST     
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    Alessandra La Chioma, nota anche con lo pseudonimo di “Lale”, nasce nel 1966 a Terni dove attualmente vive e lavora; è un’artista autodidatta che, fin da giovanissima, ha sempre amato il disegno e la pittura fino a tramutare questa passione in una vera e propria esigenza artistica ed esistenziale; solamente dal 2013 Lale riesce a dedicarsi totalmente all’arte fino a farsi catturare totalmente.
    Lale è un’artista eclettica ed ama sperimentare tecniche miste applicate su vari supporti;

    tra tutti predilige la tela, dove su di essa, si esprime nella sua totalità attraverso il colore.

    L’artista ama trattare il supporto con stucchi in pasta, colla vinilica e acrilici, plasmando su di essa estensioni di materia e forma.

    Nella sua arte miscela figurativo ed astratto materico, dove il suo tratto si affaccia lineare e deciso e dove si evince un equilibrio cromatico; quest’ ultimo, manifestato, non solo dalla perfetta simbiosi delle tinte applicate dall’artista, ma anche dal contrasto della rappresentazione discontinua del materico sul soggetto rappresentato.

    L’ “Estetica” non è il concetto funzionale del suo percorso, ma lo è fondamentalmente il pensiero intimo. Quello che a Lale interessa non è la rappresentazione del ritratto classico, ma l’essenza del soggetto esposto, dei suoi desideri, delle sue abitudini, del suo mondo e del suo sentire; proprio per questo è solita ritrarre soggetti che conosce personalmente e che posino per lei, o nel caso semplicemente ritrarre soggetti di cui ama sentirne la propria storia attraverso il racconto scritto e/o verbale.

    L’artista alterna il suo pensiero, statico e mobile, fino a mutarsi continuamente.

    I suoi soggetti vengono rappresentati in persistente movimento, questo determinato dalle linee sinuose e a tratti discostanti della pennellata.

    Nel 2014 è il concetto di “Natura” che porta l’artista ad esternare emozioni allo stato puro e come sempre lo fa attraverso la materia; rappresenta la natura delle piante come la stessa natura del corpo, la raffigurazione della vita, dell’evoluzione e della morte viste attraverso stati sentimentali “ a colori”.

    Si parla di evoluzione dell’esistenza: la raffigurazione delle nostre paure e le motivazioni per affrontarle.

    Soprattutto nelle opere del “2014/’15, l’artista racconta di una “Ragnatela virtuale (web)”

    che è la strada delle nuove emozioni, espressioni dell’anima e del sentimento esternato.

    Le opere di questo percorso rappresentano figure umane (ritratti e corpi) intrecciate da un reticolo virtuale, dove, la messa a fuoco è stabilizzata in punti sensibili dell’anima:occhi, bocca, seni e addome.

    Labirinti cromatici si insinuano nei corpi ed esplodono in stati d’animo attraverso le zone più emozionali del corpo.

    In questo ciclo di opere i titoli sono esattamente ciò che l’artista vuole mostrare:Paz zia, Stupore, Desiderio, Sospetto, Odio, Consapevolezza, Gabbia; una raccolta di impulsi forti nuotano sulla tela, viaggiano sulla materia e si tramutano nell’immensità del divenire.

    Alessandra La Chioma si mostra totalmente senza rimorsi e rancori, solo con la forza di chi sa mostrarsi, non solo davanti all’osservatore, ma anche e soprattutto davanti ai suoi occhi.

    “La gabbia”, 2015, olio su tela tratta con pasta di gesso e colla vinilica, cm 100x100x4

    Osservando uno degli ultimi lavori di Lale “la gabbia” mi riconduco ad una citazionedi Vincent van Gogh:
    “Gli uomini si trovano spesso nell'impossibilità di fare qualcosa, prigionieri di non so quale gabbia orribile, orribile, spaventosamente orribile. Non si sa sempre riconoscere che cosa è che ti rinchiude, che ti mura vivo, che sembra sotterrarti, eppure si sentono non so quali sbarre, quali muri.”
    Vincent van Gogh, Lettere a Theo, 1872/90 (postumo 1914)

    Lale racconta le paure che ci imprigionano e racconta l’impossibilità di vederne l’uscita; una confusione di visioni dove non si sa dove iniziano le sbarre e dove finisce la libertà del sentire.
    Un labirinto in corpo
    descritto e circoscritto.
    Una parete corporale
    da poter adorare.
    Un percorso inusuale
    che andrebbe vissuto.

    Critica a cura di Benedetta Spagnuolo
    23 Giugno 2015
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    LA GABBIA
    image of the work
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    Art movement: Informal
    Gender: Painting
    Technique: oil
    size: cm 100.0 x 100.0 x 4.0
    image: 1662x1690 (2.68 Mpx)

    LINK: Longitude 0.000000°
    latitude 0.000000°
    Description : Opera Portfolio Web La ragnatela virtuale (WEB) è la tangenziale delle nostre emozioni, sentimenti, espressioni dell'anima, passate e presenti.
    immagine della opera

    LE LACRIME DEI SALICI

    immagine della opera

    RE DI CUORI

    immagine della opera

    STUPORE

    immagine della opera

    TRE PESCHE E UNA MELA

    immagine della opera

    DESIDERIO

    immagine della opera

    ORIANA FALLACI

    immagine della opera

    ODIO

    immagine della opera

    BODY

    immagine della opera

    IL BACIO

    immagine della opera

    Omaggio a Monet: Sentiero su l...

    immagine della opera

    BAMBINA DI MALI

    immagine della opera

    L'ABBRACCIO

    immagine della opera

    LA GABBIA

    immagine della opera

    OCCHIO DI BURKA

    immagine della opera

    VECCHIA FOLLIA

    immagine della opera

    PAZZIA

    immagine della opera

    LA DOLCEZZA DI CARLA

    immagine della opera

    CONSAPEVOLEZZA

    immagine della opera

    IL LETARGO

    immagine della opera

    MALALA YOUSAFZAI

    immagine della opera

    SOSPETTO

    immagine della opera

    TI OSSERVO

    immagine della opera

    TABU'

    immagine della opera

    LA PASSIONE DI MASSI

    immagine della opera

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